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Concerto di Capodanno a Vienna

Il Concerto di Capodanno di Vienna (in tedesco: Das Neujahrskonzert der Wiener Philharmoniker) è il tradizionale concerto della Filarmonica di Vienna che si tiene dal 1939 a Capodanno nella sala dorata del Musikverein di Vienna.

Il programma, suddiviso in due parti, si basa prevalentemente su musiche della famiglia Strauss (Johann padre, Johann figlio, Josef ed Eduard) eseguite dai Wiener Philharmoniker e, tradizionalmente, viene concluso con l’esecuzione di tre brani fuori programma, due dei quali fissi: il primo è una polka veloce (o galopp), il secondo è An der schönen blauen Donau (Sul bel Danubio blu) di Johann Strauss jr e il terzo è la Radetzky-Marsch(Marcia di Radetzky) di Johann Strauss padre; durante quest’ultimo brano, è prassi consolidata che il pubblico in sala batta le mani, seguendo il tempo scandito dal direttore, assieme all’incalzare dell’orchestra. Inoltre, tradizionalmente, alle prime note del Danubio blu il pubblico fa partire un lungo applauso a cui seguono gli auguri degli orchestrali e del maestro d’orchestra che esordisce:

(DEDie Wiener Philharmoniker und ich wünschen ihnen
Prosit Neujahr!
»
(IT)«La Filarmonica di Vienna e io auguriamo a voi
Buon Anno! (tutti gli orchestrali in coro)»

La popolarità del Concerto ne fa uno degli avvenimenti musicali più seguiti al mondo, diffuso dalle emittenti di almeno quaranta paesi, con un pubblico stimato in almeno un miliardo di spettatori in ogni parte del mondo. Il concerto del Capodanno 2010 è stato trasmesso in più di 70 Paesi.

Alla musica, si aggiunge la danza, eseguita dai ballerini dell’Opera di Stato e che ha come ambientazione i prestigiosi interni ed esterni dei palazzi storici di Vienna. Questi balletti, che solitamente appaiono nella seconda parte del Concerto, sono destinati al solo pubblico televisivo; per evidenti ragioni logistiche, il pubblico in sala non può vederli.
I biglietti per poter assistere al concerto vengono venduti tramite internet nel mese di gennaio, quindi undici mesi prima dell’evento: per il capodanno 2009 sono stati messi in vendita sul sito dei Wiener Philharmoniker dal 2 al 23 gennaio 2008; da lì in avanti è stata seguita la stessa prassi.

Dal 1981 l’allestimento della sala è curato con fiori provenienti da Sanremo.

Storia

Il 12 marzo del 1938, la Germania annunciò l’annessione (Anschluss) dell’Austria, che divenne una provincia tedesca. Questa fusione della nazione tedesca durò fino alla fine della seconda guerra mondiale nel 1945. Proprio a questo momento così drammatico della storia austriaca risale il primo concerto di capodanno della storia: infatti nel 1939 il direttore d’orchestra della Filarmonica di Vienna Clemens Krauss prese l’iniziativa di dedicare interamente un concerto alla figura di Johann Strauss (figlio), dedicando il primo concerto al Winterhilfswerk nazista, messo in piedi dopo l’inizio del secondo conflitto mondiale. Il primo concerto non ebbe luogo il giorno di capodanno, bensì la sera del 31 dicembre 1939, e venne pubblicizzato come un concerto speciale e straordinario (Außerordentliches Konzert).

L’anno successivo fu impedito il regolare svolgimento del concerto che riprese però il 1º gennaio 1941 (questa la data ufficiale del primo vero concerto di capodanno), sempre con la direzione di Krauss.
Questo il programma del primo concerto del 1939:

  • Morgenblätter valzer, op. 279
  • Annen-Polka op. 117
  • Csárdás dall’opera Ritter Pásmán
  • Kaiser-Walzer op. 437
  • Leichtes Blut polka-schnell, op. 319
  • Egyptischer-Marsch op. 335
  • Geschichten aus dem Wienerwald valzer, op. 325
  • Pizzicato Polka op. 234
  • Perpetuum mobile. Ein musikalischer Scherz op. 257
  • Ouverture dall’operetta Die Fledermaus

Al di la delle motivazioni sociali e politiche, quel primo concerto nel nome di Strauss ebbe una accoglienza entusiastica. Krauss tornò alla guida del concerto il 1º gennaio 1941 (da allora questo evento si è sempre svolto con regolarità ogni anno) e vi rimase fino al 1945, incentrando i programmi dei concerti di quegli anni quasi esclusivamente su composizioni di Johann Strauss (figlio), con qualche significativa apertura nei confronti di Josef Strauss, del quale propose significativi valzer (come Sphärenklänge) e polke (come Die Libelle). Questo il programma del concerto di capodanno del 1941:

  • Frauenwürde valzer, op. 277
  • Moulinet-Polka op. 57
  • Eingesendet Polka-schnell, op. 240
  • Wiener Blut valzer, op. 354
  • Demolirer-Polka op. 269
  • Éljen a Magyar! Polka-schnell, op. 332
  • Ouverture dall’operetta Der Zigeunerbaron
  • Russischer Marsch op. 426
  • I Tipferl Polka, Op. 377
  • Rosen aus dem Süden valzer, op. 388
  • Pizzicato Polka op. 234
  • Perpetuum mobile. Ein musikalischer Scherz op. 257

Al termine del conflitto, la direzione del concerto passò per due anni a Joseph Krips, musicista austriaco che immise alcune importanti novità. Si deve a Krips un più accentuato interesse per la produzione di Josef, del quale furono presentati in quel biennio alcune delle pagine più significative: Aquarellen-WalzerDelirien-WalzerJockey-PolkaDorfschwalben aus Österreich. Nel concerto del 1946 fece la sua prima apparizione Johann Strauss padre, di cui fu eseguita come bis, la celebre Radetzky-Marsch (Marcia di Radetzky) e l’anno seguente la sua polka Piefke und Pufke.

Quando Krauss tornò sul podio, nel 1948, il concerto di capodanno era ormai diventato un’istituzione, e il programma aveva una sua precisa organizzazione: prevalenza di musiche di Johann jr. alternate fra valzer e polke e inserimento di significativi di Josef. Krauss diresse il suo ultimo concerto di capodanno nel 1954, morì pochi mesi dopo, nel maggio dello stesso anno.

La sostituzione di Krauss non fu facile, ma alla fine la scelta ricadde su Willi Boskovsky; viennese nato nel 1909, già primo violino dei Wiener Philharmoniker, nel 1955 sostituì per la prima volta Krauss: da quel momento e senza interruzioni, per i successivi venticinque anni, fu Boskovsky ad incarnare l’anima del concerto di capodanno. Personalità estroversa, simpatico, Boskovsky (che spesso dirigeva con violino e archetto, tradizione che risaliva ai tempi degli Strauss) seppe instaurare sin dall’inizio un rapporto straordinario con l’orchestra e con il pubblico al quale a volte si rivolgeva, creando una tradizione che poi nessun maestro ha mai fatto decadere.

Durante gli anni di Boskovsky, il programma del concerto si vide progressivamente arricchire di pagine fino ad allora mai eseguite e fecero il loro ingresso compositori anche non appartenenti alla famiglia Strauss.

Dal 1959 iniziano le riprese televisive austriache, che determinano l’inizio di una popolarità mondiale

Nel 1961, per la prima volta fece il suo ingresso nel programma del concerto un valzer di Joseph Lanner (storico rivale e amico di Johann Strauss padre) e anche negli anni successivi alcune sue significative pagine si alternarono a quelle degli Strauss: Hofballtänze-WalzerDie Werber-WalzerDie Romantiker-Walzer e Die Schönbrunner.

Nel 1964 vi fu invece il debutto al concerto di capodanno dell’ultimo membro di Casa Strauss, Eduard, di cui vennero proposti il galopp Bahn Frei! e l’anno successivo due polke, Augensprache e Mit Dampf. Fu ancora Boskovsky ad introdurre, qualche anno più tardi, altri celebri nomi della tradizione musicale viennese all’interno del concerto. Nel 1972 accanto a quello degli Strauss apparve il nome di Ziehrer (celebre rivale degli Strauss), compositore e direttore di banda viennese vissuto fra il 1843 e il 1922 a cui Boskovsky fece seguire negli anni successivi anche Schubert e Suppé.

Nel 1967, per celebrare il centenario della prima esecuzione, il valzer An der schonen Blauen Donau di Johann Strauss (figlio) fu inserito nel programma ufficiale del concerto, ad apertura della seconda parte, e non eseguito come consueto bis.

Boskovsky diresse il suo ultimo concerto di capodanno il 1º gennaio 1979, in seguito decise di abbandonare la direzione del concerto. Fu allora Lorin Maazel, violinista e direttore d’orchestra di fama internazionale, ad assumere la guida del concerto. Per la prima volta, il 1º gennaio 1980, il concerto venne diretto da un direttore non austriaco, ma ciò non comportò alcun cambiamento sostanziale alla consolidata tradizione che si era venuta a formare con gli anni di Boskovsky: sempre musiche degli Strauss con spazio per qualche altro compositore (Offenbach, Nicolai e perfino Berlioz).

A partire dal 1987, dopo che Maazel aveva diretto il suo ultimo concerto il 1º gennaio 1986, iniziò la tradizione, che perdura ancora oggi, dell’avvicendamento di un direttore di fama internazionale diverso per ogni concerto di capodanno. Il 1º gennaio 1987, all’età di 78 anni, fu Herbert von Karajan a salire sul podio dei Wiener Philharmoniker. Per tutti gli anni novanta e i primi anni del duemila, si susseguiranno altrettanti illustri direttori d’orchestra di ogni nazionalità: Claudio Abbado, Carlos Kleiber, Zubin Mehta, Riccardo Muti, lo stesso Lorin Maazel, Nikolaus Harnoncourt, Seiji Ozawa, Mariss Jansons, Georges Prêtre e Daniel Barenboim.

Nel 2013, in occasione dei 200 anni dalla nascita dei due compositori, nel programma sono stati eseguiti un brano di Richard Wagner ed un brano di Giuseppe Verdi.

Nel 2014, in occasione del 150º anniversario della nascita, viene inserito in programma per la prima volta un brano di Richard Strauss, che a dispetto del cognome non ha alcun legame di parentela con la famiglia viennese.

Direttori d’orchestra

  • 1939 Austria Clemens Krauss
  • 1940 non organizzato
  • 1941-1945 Austria Clemens Krauss
  • 1946-1947 Austria Josef Krips
  • 1948-1954 Austria Clemens Krauss
  • 1955-1979 Austria Willi Boskovsky
  • 1980-1986 Stati Uniti Lorin Maazel
  • 1987 Austria Herbert von Karajan
  • 1988 Italia Claudio Abbado
  • 1989 Austria Carlos Kleiber
  • 1990 India Zubin Mehta
  • 1991 Italia Claudio Abbado
  • 1992 Austria Carlos Kleiber
  • 1993 Italia Riccardo Muti
  • 1994 Stati Uniti Lorin Maazel
  • 1995 India Zubin Mehta
  • 1996 Stati Uniti Lorin Maazel
  • 1997 Italia Riccardo Muti
  • 1998 India Zubin Mehta
  • 1999 Stati Uniti Lorin Maazel
  • 2000 Italia Riccardo Muti
  • 2001 Austria Nikolaus Harnoncourt
  • 2002 Giappone Seiji Ozawa
  • 2003 Austria Nikolaus Harnoncourt
  • 2004 Italia Riccardo Muti
  • 2005 Stati Uniti Lorin Maazel
  • 2006 Lettonia Mariss Jansons
  • 2007 India Zubin Mehta
  • 2008 Francia Georges Prêtre
  • 2009 Argentina Daniel Barenboim
  • 2010 Francia Georges Prêtre
  • 2011 Austria Franz Welser-Möst
  • 2012 Lettonia Mariss Jansons
  • 2013 Austria Franz Welser-Möst
  • 2014 Argentina Daniel Barenboim
  • 2015 India Zubin Mehta
  • 2016 Lettonia Mariss Jansons
  • 2017 Venezuela Gustavo Dudamel
  • 2018 Italia Riccardo Muti
  • 2019 Germania Christian Thielemann

Discografia parziale

  • Neujahrskonzert 1996, Lorin Maazel – RCA – terza posizione in Austria
  • Neujahrskonzert 1997, Riccardo Muti – EMI – settima posizione in Austria
  • Neujahrskonzert 1999, Lorin Maazel – RCA – quarta posizione in Austria
  • Neujahrskonzert 2000, Riccardo Muti – EMI – ottava posizione in Austria
  • Neujahrskonzert 2001, Nikolaus Harnoncourt – Teldec – prima posizione per 2 settimane in Austria
  • Neujahrskonzert 2002, Seiji Ozawa – Philips – prima posizione per 2 settimane in Austria
  • Neujahrskonzert 2003, Nikolaus Harnoncourt – Deutsche Grammophon – prima posizione per 3 settimane in Austria
  • Neujahrskonzert 2004, Riccardo Muti – Deutsche Grammophon – prima posizione per 4 settimane in Austria
  • Neujahrskonzert 2005, Lorin Maazel – Deutsche Grammophon – prima posizione per 2 settimane in Austria
  • Neujahrskonzert 2006, Mariss Jansons – Deutsche Grammophon – prima posizione per 2 settimane in Austria
  • Neujahrskonzert 2007, Zubin Metha – Deutsche Grammophon – prima posizione per 3 settimane in Austria
  • Neujahrskonzert 2008, Georges Pretre – Decca – prima posizione per 3 settimane in Austria
  • Neujahrskonzert 2009, Daniel Barenboim – Decca – prima posizione per 2 settimane in Austria
  • Neujahrskonzert 2010, Georges Prètre – Decca – prima posizione per 3 settimane in Austria e decima in Grecia
  • Neujahrskonzert 2011, Franz Welser-Möst – Decca – prima posizione per 2 settimane in Austria
  • Neujahrskonzert 2012, Mariss Jansons – Sony – prima posizione per 3 settimane in Austria e nona in Svizzera
  • New Year’s Concert 2013, Franz Welser-Möst – Sony – prima posizione in Austria
  • Neujahrskonzert 2014, Daniel Barenboim – Sony – prima posizione per 2 settimane in Austria e nona in Svizzera
  • New Year’s Concert 2015, Zubin Metha – Sony – prima posizione in Austria ed ottava in Svizzera
  • New Year’s Concert 2016, Mariss Jansons – Sony – prima posizione in Austria, ottava in Svizzera e decima in Germania
  • New Year’s Concert 2017, Gustavo Dudamel – Sony – prima posizione in Austria per 3 settimane, settima in Svizzera ed ottava in Spagna
Casa Discografica Anno di Registrazione
Decca Records 1979, 2008–2011
Deutsche Grammophon 1980–1988, 1991, 2003–2007
Sony Classical 1989–1990, 1992, 1994–1995, 2012–2017
Philips Classics Records 1993, 2002
BMG 1996, 1998–1999
EMI 1997, 2000
Teldec 2001

I “concerti” di Capodanno

Quello eseguito la mattina del 1º gennaio, è solo l’ultimo di una serie di tre, identici concerti.
Il primo, viene eseguito la mattina del 30 dicembre, ed è riservato alle forze armate austriache, mentre il secondo viene eseguito nel tardo pomeriggio del 31 dicembre, e prende il nome di Silvesterkonzert (Concerto di San Silvestro).

In tutti e tre i casi, si tratta del medesimo programma, eseguito nel medesimo luogo e con lo stesso direttore d’orchestra. Mancando, nei primi due casi, la diretta televisiva, questi concerti non sono accompagnati dai balletti; una differenza (l’unica) che comunque non viene assolutamente avvertita dal pubblico in sala.

La televisione e il concerto di Capodanno

Il concerto di Capodanno è trasmesso la mattina del primo giorno dell’anno in un crescente numero di paesi. Storicamente trasmesso dalle emittenti di grandi paesi Europei (la Tedesca ZDF per esempio), sin dal 1991 il concerto è inserito dall’Unione Europea di Radiodiffusione tra gli eventi in Eurovisione, e come tale è introdotto dal Te Deum di Marc-Antoine Charpentier. Dal 1985 è anche trasmesso da PBS negli Stati Uniti e dal 2006 in un numero di canali africani. Anche paesi remoti come Australia e Giappone ne hanno copertura.

La mattina del primo gennaio, tra le 11:15 e le 13:45 il concerto viene trasmesso in diretta televisiva da molte emittenti (ORF in Austria, ZDF in Germania, TVE2 in Spagna, France 2 in Francia, NOS nei Paesi Bassi e altri). Ciascuna emittente adatta la trasmissione alle necessità del proprio palinsesto. Fanno eccezione per esempio la BBC, che lo trasmette intorno alle 11:00 ora locale (dunque con un’ora di differita).

Dalla prima edizione del 1959 al 2003 la RAI ha trasmesso in Italia in diretta da Vienna su Rai 1 la seconda parte del concerto di Vienna, con il commento, tra gli altri, di Guido Oddo, Giulio Marchetti, Enrica Bonaccorti e soprattutto Peppi Franzelin (quest’ultima dal 1980 al 2003). Dal 2004 la programmazione del concerto di Vienna è stata spostata su Rai 2, dove viene trasmesso integralmente e in differita dalle ore 13:30, mentre su Rai 1 viene proposto il Concerto di Capodanno di Venezia, nato come evento straordinario al culmine degli eventi commemorativi della ricostruzione del Gran Teatro La Fenice a seguito del terribile incendio doloso che lo distrusse la sera del 24 gennaio 1996 e divenuto poi un appuntamento tradizionale. Il Concerto di Capodanno di Vienna del 2010, diretto da Georges Prêtre e trasmesso da Rai 2, è stato il primo ad essere commentato da Anna Rastelli, che lo ha commentato fino all’edizione del 2012. Dal 2013 il concerto viene trasmesso anche in replica in prima serata su Rai 5 mentre dal 2015 quando è trasmesso su Rai 2 viene trasmesso anche in HD su Rai HD. Dal 2016 l’evento è a cura di Rai Cultura.

Oltre la Cortina di ferro

Quando esisteva l’Unione Sovietica, il regime comunista proibiva qualsiasi tipo di contatto – incluso quello radiofonico e televisivo – tra i paesi formanti la Cortina di ferro e l’occidente. Nonostante le severe restrizioni, il Concerto di Capodanno di Vienna era uno dei rarissimi eventi che riusciva ad ottenere il benestare da parte dei commissari politici dell’Urss. Molti paesi oltrecortina come, ad esempio, la Romania, lo trasmettevano in diretta televisiva.

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