Papa Francesco dialoga a 360° con sacerdoti e seminaristi
Una straordinaria occasione per parlare a cuore aperto della Chiesa, del sacerdozio, delle tentazioni e delle sfide dei consacrati. E’ quanto accaduto stamani – in Aula Paolo VI – con l’incontro del Papa con gli alunni dei Pontifici Collegi e dei Convitti di Roma. Francesco ha dialogato a lungo con seminaristi e sacerdoti, senza alcun testo preparato.
Papa Francesco e gli alunni
dei Pontifici collegi
Parlare da cuore a cuore, liberamente, come fanno un padre e un figlio che si vogliono bene. E’ questa la dimensione vissuta nell’incontro tra Papa Francesco e gli alunni dei Pontifici Collegi e dei Convitti di Roma. Il Pontefice ha dialogato con seminaristi e sacerdoti provenienti da tutto il mondo ed ha rivolto innanzitutto un pensiero speciale di vicinanza per i cristiani dell’Ucraina e del Medio Oriente sottolineando che la Chiesa soffre tanto anche oggi, in molte parti, a causa delle persecuzioni. Quindi, ha risposto alla prima domanda sulla formazione sacerdotale. Il Papa ha messo in guardia dal “pericolo dell’accademicismo” che fa sì che da Roma si torni in diocesi più come “laureati” che come “presbiteri”:
A Roma, ha osservato, si viene per la formazione intellettuale, ma non si può capire un prete che non abbia una vita comunitaria, una vita spirituale e apostolica. “Il purismo accademico – ha ammonito – non fa bene”. Il Signore, ha soggiunto, “vi ha chiamati ad essere sacerdoti, ad essere presbiteri: questa è la regola fondamentale”.
“Qualcuno di voi mi dirà: ‘Ma Padre, in questo tempo di tanta modernità buona, della psichiatria, della psicologia, in questi momento di turbolenza credo che sarebbe meglio andare dallo psichiatra che mi aiuti …’. Ma non scarto quello, ma prima di tutto andare alla Madre: perché un prete che si dimentica della Madre e soprattutto nei momenti di turbolenza, qualcosa gli manca”.
Fonte: http://www.news.va