La Giordania, lo stato del vicino Oriente, chiamato anche Regno Hascemita di Giordania confina a nord con la Siria, a nord-est con Iraq, a sud con Arabia Saudita e bagnata dal Mar Rosso a sud-ovest, invece a ovest con Israele e i Territori palestinesi.
Il territorio si può dividere in tre zone principali: la Valle del Giordano, l’altopiano della Transgiordania e il deserto.
La storia della Giordania iniziò nal 2000 A.C quando gli amoriti semitici, cioè i popoli della Siria antica finché non si formò la nazione ebraica che parlavano la lingua semitica, si stabilirono intorno al fiume Jordàn, nell’area chiamata Canaàn. Nel tempo gli invasori sono aumentati facendo crescere anche i diversi popoli arabi.
Intorno al 312 A.C i Nabatei si rifugiarono a Petra, fuggendo dai re Seleucidi e nel 105 A.C i romani si avvicinarono nell’attuale Gordania, sotto il nome di Arabia Pètrea, con Petra come capitale, e dal III sec. il territorio cominciò a diffondersi.
Il viaggio in Giordania
Il viaggio in Giordania ci porta a Petra, città rossa, antica capitale del regno dei Nabatei, attualmente un complesso di rovine nello Wādī Mūsā. Dal 1985, la città passò a formar parte del patrimonio mondiale della UNESCO, e nel 1993, la Giordania delimitò una parte della città come parco nazionale. Grazie al trattato di pace firmato con l’Israele, il turismo è aumentato, perciò gli aiuti economici che ricevono vanno destinati alla miglioria delle infrastrutture turistiche di Wadi, la città che si sviluppò intorno all’ingresso di Petra.
Il Tesoro (Al Khazneh) scoperto nel 1812 da Johann Ludwig Burckhardt, senza dubbio è il più conosciuto dai turisti. Il tempio rimane occulto da altre rocche che in forma di corridoio vanno ad aprirsi su una piccola piazza.
L’ingresso principale alla città di Petra era il Siq, una gola naturale scavata nella roccia, prodottasi a seguito di un terremoto preistorico. Il Siq misura circa un chilometro e mezzo di lunghezza, originariamente serviva anche per deviare le acque piovane della città. Un’emozione straordinaria per la ricchezza dei colori naturali delle pareti.
La strada dei Re
Oltre 5000 anni, era conosciuta come Via Traiana ed univa Bosra, nel sud della Siria, ad Aqaba. La strada dei re venne usata nei secoli da varie popolazioni, in epoche diverse, perciò conserva ancora molte caratteristiche del passato. Questo sentiero ha inizio attorno a Madaba e continua verso le gole di Wadi Zarka Main e di Wadi al-Wala, la cui acqua permette alla roccia di colorarsi di macchie arbustive.
Una di queste strade ci porta a Monte Nebo. A lato della chiesa del Nebo parte una meravigliosa strada panoramica che scende al bivio per il mar Morto, grazie a cartelli stradali si può continuare il cammino dove ci fu la cerimonia del battesimo di Cristo. Il Monte Nebo si affaccia sulle montagne di Moab, ed è uno dei punti dell’antica Pisgah, dove Mosè si sia fermato per contemplare la Terra Promessa, dove egli è morto e sepolto. In questa zona tante sono le sorgenti d’acqua con circa una dozzina di fonti indicate come ‘Ayn Musa, la fonte di Mosè, dove si trovano le rovine di due chiese bizantine. L’attuale chiesa del Monte Nebo, sotto la tutela della Custodia Francescana di Terra Santa, sorge sui resti di edifici religiosi costruiti nel corso del IV, VI e VII secolo, in particolare su di una chiesa (chiamata del Trifoglio, probabilmente a causa dei tre absidi, che occupava l’area dell’attuale abside) realizzata dai primi cristiani nel 393 d.C. utilizzando un edificio preesistente e risalente al periodo classico.
Non potete perdere l’opportunità di esplorare nella Terra Promessa, un viaggio in Giordania nella scoperta dei luoghi dei primi cristiani. Il viaggio in Giordania ci porterà anche a Petra, l’antica città rossa.